Dmitry Kulikov: Dell’”economia” del super-potere. Un’alternativa è possibile?

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Sputnik, 03.06.2015

Negli articoli precedenti, abbiamo discusso il fenomeno della totale moderna democrazia controllata e il fenomeno del nuovo ordine mondiale – il potere mondiale. Oggi parliamo del sistema dell’economia mondiale e delle nuove forme (extra economiche) della sua organizzazione non economica e, soprattutto, del perché è stata creata ed esiste.

 “La funzione del capitale è diventata una delle funzioni sottoposte alla funzione del potere. Esso si attiene prima di tutto non ai calcoli economici, ma ad altro, ai calcoli dell’organizzazione e del mantenimento del potere extrasociale sulla società”.

A. Zinoviev “Il fattore della comprensione”

Dmitry Kulikov, produttore e membro del Club Zinoviev dell'agenzia russa di stampa internazionale “Rossiya Segodnya”
© SPUTNIK. VLADIMIR TREFILOV Dmitry Kulikov, produttore e membro del Club Zinoviev dell’agenzia russa di stampa internazionale “Rossiya Segodnya”

La parola economia ha diversi significati. È una scienza (o quasi-scienza), è un fattore che produce sistematicamente vari tipi di prodotti, ma anche, e prima di tutto, l’economia è una forma di organizzazione delle attività economiche degli esseri umani. Le categorie principali per le forme economiche dell’organizzazione economica sono le categorie “profitto” e “perdite”. Così è stato fin dai tempi di Adam Smith, o anche prima, dai tempi dell’invenzione del sistema di contabilità in partita doppia (bilancio) dai mercanti veneziani. Tuttavia, l’ultimo quarto del 20° secolo è stato segnato dal passaggio ad altre categorie di regolamentazione e ad altre forme di organizzazione economica in cui “profitto” e “perdite” nel contesto economico della società non hanno più importanza. Sono interessanti solo i “profitti eccessivi” nel contesto del super-potere mondiale.L’aumento massimo nella storia del debito nazionale degli Stati Uniti è avvenuto durante la presidenza di Ronald Reagan e fu pari al 188% (da 834 miliardi del 1980 fino a 1,525 trilioni del 1986). Gli 800 miliardi di dollari furono versati nel sistema in modo irrecuperabile. Quei miliardi di dollari dei primi anni ’80, per il loro valore, superano quelli odierni di diverse volte.Il pensiero “economico” liberale ama presentarci come miglior esempio della politica economica negli Stati Uniti l’epoca del presidente Ronald Reagan, quando in un relativamente breve periodo di tempo è riuscito a superare la grave crisi economica, che durava dalla fine degli anni ’60 fino ai primi anni ‘80 del secolo scorso. Presumibilmente grazie ai tagli fiscali e alla liberalizzazione delle regole economiche nel suo complesso ci fu un “miracolo” e gli Stati Uniti rinacquero. Gli USA davvero rinacquero, ma non grazie a quelle misure. Durante il governo Reagan gli americani hanno adottato la pratica dei prestiti illimitati e dei crediti irrecuperabili. I segreti delle “Reaganomics” sono esattamente due: il primo è il rifiuto del sostegno dell’oro per il dollaro, attuato già prima di Reagan a metà degli anni ’70, e il secondo è la possibilità del credito “illimitato” che si realizza a partire dall’inizio degli anni ’80.

New York
© SPUTNIK New York

Durante la presidenza di George Bush senior il debito pubblico è aumentato di un altro 46%. In totale in 10 anni per oltre il 200%.

All’inizio degli anni ’90 le possibilità di alimentare il sistema con il credito si sono praticamente esaurite per gli Stati Uniti, ma in quegli anni crolla l’URSS e l’intero campo socialista. L’inclusione del campo socialista nel sistema di circolazione del dollaro e l’aumento esponenziale del mercato hanno regalato agli USA gli “anni d’oro” del presidente Clinton, durante i quali il debito pubblico è cresciuto “solamente” del 17%.

Alla fine degli anni ‘90 le risorse dell’espansione dei mercati a causa del campo socialista sono andate esaurite. La presidenza di George W. Bush. ha portato gli Stati Uniti verso un aumento del debito nazionale per un ulteriore 77,5%. Era davvero impossibile continuare ad indebitarsi. Non c’era nessuno a chi si potesse chiedere prestiti. Questa è la vera natura della crisi nel 2008.

Durante la presidenza Obama “è stata trovata una soluzione”: l’indebitamento viene realizzato con l’emissione pura.

Così, il debito pubblico degli Stati Uniti in termini assoluti è aumentato da 834 miliardi del 1980 a circa 17 trilioni 234 miliardi di dollari nel 2013. In 33 anni l’aumento assoluto del debito è pari a circa 16,6 trilioni di dollari USA che in media è 0,5 trilioni all’anno.

Manifestazione del movimento Occupy Wall Street
© SPUTNIK Manifestazione del movimento “Occupy Wall Street”

Mezzo trilione di dollari di iniezioni irrevocabili e gratuite (le spese solo per la stampa) nell’economia — ecco la vera base “economica” di un elevato standard di vita (consumi) del cosiddetto mondo “civilizzato”. Oggi, il debito pubblico degli Stati Uniti è pari a circa il 100% del loro PIL, il debito pubblico totale dei Paesi dell’Unione Europea è lo stesso. Il “leader” dell’Unione Europea e il suo più stretto alleato (di fatto il “52° Stato” degli USA) è la Gran Bretagna, il suo rapporto tra debito pubblico e PIL è pari al 400%. Così, il “miracolo della Reaganomics”, in realtà non è altro che la più grande frode finanziaria nella storia del genere umano, messa in atto dal mondo “civilizzato”.

Questi debiti nessuno li restituirà mai a nessuno. Tuttavia, anche con l’odierno basso tasso d’interesse, trovarli sta diventando sempre più difficile, i deficit dei bilanci pubblici aumentano costantemente, la crescita economica (il PIL) è quasi indistinguibile dallo zero e secondo alcuni esperti è sotto lo zero. Infatti i debiti accumulati sono in corrispondenza a quello stesso PIL e gli interessi anche se sono bassi, ci sono e i debiti devono essere onorati, però il flusso di denaro dall’economia stagnante al bilancio diventa sempre più piccolo. Se si inizierà a ridurre le spese sociali, le persone si ribelleranno e le elezioni andranno perse. Quindi occorre prendere ancora in prestito…  Ecco il circolo vizioso.

Prima o poi, il mondo “civilizzato” dovrà ammortizzare i debiti accumulati in qualche modo, perché  restituirli anche teoricamente è impossibile, perciò il rischio del brusco abbassamento degli standard di vita delle persone in tutto il mondo “civilizzato” è molto reale. Inoltre, lo strato sociale che negli ultimi 150 anni è stato considerato come il sostegno del potere in ogni Stato occidentale, cioè la cosiddetta “classe media”, da almeno 30 anni non è più così. La classica “classe media” è rappresentata da persone benestanti, ma non ricche e che riescono a risparmiare. Oggi lo strato di tale persone è incredibilmente ristretto. Chissà perché si continua a chiamare “classe media” lo strato sociale che realizza una certa quantità di consumo cioè spende piuttosto che risparmiare, e quindi, essendo soddisfatto del suo livello di consumo, deve sostenere il potere nello Stato. È un nonsense. Per il fatto che tutto il consumo di questa fittizia “classe media” è organizzato attraverso i debiti. E questi debiti aumentano costantemente. A partire dai prestiti per comprare la case e l’automobile e finire con un prestito per pagare gli interessi sui prestiti precedenti. In generale, a livello di cittadini la situazione è quasi la stessa che a livello di Stati.

Spesso mi chiedono: pensa davvero che loro in Occidente non capiscano? Che siano sciocchi e non siano consapevoli della loro situazione? Troveranno una via d’uscita, affermano le persone che credono nella natura “sovrumana” della società occidentale. Come hanno potuto ammettere tale situazione?

La risposta è abbastanza semplice. Voglio ricordare che tutta la cosiddetta “Reaganomics” e tutta la politica degli Stati Uniti avevano un super-obiettivo ossia distruggere “l’Impero del male” (l’URSS). La crescita illimitata del debito ha certamente aiutato gli USA e l’Occidente a distruggere l’Unione Sovietica. Al fine di stabilire la propria egemonia mondiale l’America ha deciso di rendere possibile l’enorme indebitamento sia pubblico che privato.

Il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov
© REUTERS/ FRANCOIS GUILLOT / POOL “Il mondo cambia, ma il loro approccio è da Guerra Fredda”, intervista a Sergej Lavrov

Beh, l’obiettivo è stato ottenuto, occorre smettere di prendere in prestito e piano piano restituirlo. Ma non è possibile. Non si può ridurre il livello di consumo, spese militari, sociali e altre. È come un atleta che ha vinto grazie al doping. Senza doping è nessuno e nessuno sa come si chiama, con il doping è un Campione, l’onore e la gloria sono suoi. La più precisa è l’analogia con un drogato, che per mantenere un certo livello di “piacere” è costretto ad aumentare costantemente la dose.Dopo aver distrutto l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno assunto una droga potentissima — hanno ottenuto il potere sul mondo, cioè hanno formato una superpotenza, usando le parole di Alexander Zinoviev. Ora, per loro c’è solo un problema importante ed è mantenere questo potere sul mondo, tutto il resto non importa per i titolari di tale superpotenza.

Ci sono attese fondate che tutto questo “sistema-miracolo” del debito rimborsabile illimitato vivrà un altro anno o due.

La via d’uscita onesta è solo una: rinunciare al potere nel mondo, invitare gli altri ad una onesta cooperazione nella gestione del mondo e affrontare seriamente i propri problemi, “stringere la cinghia” con fermezza e ri-imparare a vivere e lavorare senza il “doping da emissione di debito”. Chi crede che gli USA scelgano tale scenario onesto e riconoscano che “il re è nudo”? Io no. Al potere sul mondo nessuno rinuncia volontariamente.

Hillary Clinton ha annunciato che si candiderà alla presidenza degli USA nel 2016
Hillary Clinton ha annunciato che si candiderà alla presidenza degli USA nel 2016

Quindi ci sarà uno scenario non onesto, la cui realizzazione la vediamo negli ultimi anni ed è ciò che sta accadendo in Ucraina, che è solo uno degli elementi del sistema di questo scenario. Se per salvare la super-potenza mondiale, vista l’impossibilità a conservare l’emissione di titoli di debito di una pseudo-economia avranno bisogno di una nuova guerra mondiale, la scateneranno, se anche solo per un attimo saranno sicuri di poterla vincere.Proprio questo è il nervo principale dell’attuale situazione geopolitica. Comprendendolo, occorre farsi alcune domande, cui senza le necessarie risposte sarà difficile formare azioni sensate:

È possibile un scenario di svalutazione dell’emissione dei debiti fino al loro completo ammortamento senza il collasso dell’intero sistema? E, se è possibile, quale sarà la posizione che occuperemo? Sosterremo? Cosa avremo in cambio? C’è un modo per garantire il “pagamento” per la nostra partecipazione positiva? Se tale scenario esclude lo scivolamento verso una grande guerra, o, al contrario, aumenta la sua probabilità?

O lavoreremo sulla distruzione (per esempio, la creazione di un vero e proprio petrol-rublo è già parte di tale lavoro) e quale prezzo siamo disposti a pagare? Come Paese, come popolo, come nazione, siamo disposti a pagare per la partecipazione alla distruzione dell’egemonia globale? Siamo consapevoli del fatto che introducendo il petrol-rublo o creando la Banca del BRICS o sviluppando la SCO stiamo facendo proprio questo? Che cosa occorre ancora fare per raggiungere l’obiettivo? Come, in questo caso, si può evitare una guerra globale? Quale dovrebbe essere il “nuovo mondo”, dopo la distruzione della super-potenza? Abbiamo un progetto o almeno i suoi contorni?

E’ una piccola parte di domande alle quali deve dare risposta oggi la leadership russa, riflettendo in modo responsabile sulla situazione e prendendo le relative decisioni. Mi sembra che per molti aspetti sia già stata fatta una scelta. Tuttavia, per tutti noi, cittadini della Russia, sarebbe bene rispondere per se stessi a queste domande, cercando di capire seriamente il loro contenuto. Su alcune di esse cercheremo di rispondere in futuro negli articoli del Club Zinoviev.