La formazione del mondo antirusso si è svolta nell’arco di molti anni nell’intero spazio postsovietico, ma la sua manifestazione non proviene dalla geografia, bensì anzitutto dalla mentalità, come ritiene il membro del club Zinoviev Pavel Rodkin.
L’Ucraina ha compiuto contro il mondo russo uno strappo irrazionale che la condurrà verso la rovina. Una delle cause di questo disastro è da collegarsi e da imputarsi all’identità negativa del mondo “antirusso” sotto forma di isteria di massa.
L’identità negativa è uno strumento della geopolitica moderna utilizzato attivamente dagli USA. Può la Russia di oggi opporsi a quest’arma, che agisce sull’essere umano e sulla comunicazione, tanto più che fu l’URSS medesima a testare per la prima volta su di sé tutti gli effetti della forza distruttiva di essa?
Identità negativa: la lezione della “guerra fredda”
La tecnologia di infiltrazione di identità negative nella coscienza collettiva venne utilizzata contro l’URSS, divenendo uno degli strumenti più efficaci di distruzione di un avversario dall’interno. La società sovietica e poi quella russa non sono riuscite a capire ciò che stava accadendo, così potente e “invisibile” era la manipolazione del corpo sociale. In realtà solamente oggi questi processi si scoprono e vengono dimostrati in maniera evidente, e come uno specchio gli eventi in Ucraina producono sulla società russa e su parte della sua élite un effetto chiarificatore.
La sostanza del fenomeno dell’identità negativa consiste nell’accettazione da parte della società (a livello personale e di massa) di una propria cultura, storia, sistema sociale e statale legati esternamente a un’avversione critica. L’identità negativa forma un’immagine specifica e di contro acritica del mondo e delle forze esterne positive, producendo l’illusione di appartenere ad esse.
L’opposizione al proprio gruppo si realizza tramite le contraddizioni sociali (di classe), culturali, religiose, nazionali ed etniche presenti nel corpo sociale, che si acuiscono e talvolta si costituiscono in modo artificioso attraverso l’identificazione negativa: e la vittima finisce per essere proprio l’aiutante volontario e devoto del proprio carneficie.
L’identità negativa è una tecnologia virale di autodistruzione dall’interno della società e di conseguenza dello Stato, che si svolge nell’ambito della “mentalità”, come stabilito da Aleksandr Zinoviev. Fondamentalmente, la sfera della mentalità si può dividere in sviluppo, accumulo e immissione di un certo sistema di valori nella coscienza delle persone e nel coinvolgimento di esse in determinate azioni connesse con le loro idee.
L’ambito della mentalità forma il rapporto delle persone verso i processi politici e sociali, che determina le loro azioni o la loro inazione nei momenti cruciali. L’aumento di complessità della società e poi il brusco salto in avanti nello sviluppo delle tecnologie di rete hanno portato alla perdita della tenuta ermetica dello Stato sulla sfera della mentalità e alla fine del monopolio su di essa.
Negli ultimi anni di esistenza dell’URSS l’identità negativa si esprimeva come rifiuto, sbeffeggiamento e sfiducia verso l’ideologia, i valori e i simboli del Paese. Da quel momento la vittoria del mondo antisovietico era ormai prestabilita. Ma quel mondo antisovietico che avrebbe poi vinto si trasformò subito in mondo antirusso: mirarono al comunismo, ma centrarono la Russia, secondo le parole di Zinoviev.
Il mondo antirusso e la tragedia in Ucraina
La costituzione del fronte antirusso avviene non tanto nell’ambito della geografia, ma anzitutto in quello della mentalità. Nonostante gli antirussi si trovino in tutto lo spazio post-sovietico, il progetto si è realizzato appieno in Ucraina ed è stato compiuto attraverso l’identità negativa.
Dal punto di vista del mondo russo, il conflitto tra “ucraini” e russi è assurdo e inconcepibile. L’identità ucraina, per quanto inizialmente fosse antirussa, artificiale e derivata (di per sé era un progetto austro-ungarico e tedesco risalente ai primi anni del XX secolo) ricevette una nuova spinta in URSS. Il mondo russo e quello sovietico accettarono l’Ucraina e ne fecero una sua parte: d’altronde per la Russia, la quale può sussistere nelle forme più diverse (impero o federazione), non vi sono problemi di integrazione di differenti etnie, nazionalità, culture e religioni.
L’Ucraina moderna si considera sinceramente una parte dell’Europa e dell’astratto Occidente non geograficamente o in modo attributivo, ma in prima istanza mentalmente. L’ingenua fiducia in un immaginario “eurocomunismo” che ha conquistato la società ucraina possiede un carattere irrazionale e acritico ed è imbevuta di contrapposizione radicale alla Russia, anche se a divenire base ideologica e contenuto di tale contrapposizione sono dei rifiuti umani simili ai punitori fascisti dei tempi della Grande guerra patriottica.
L’identità dell’Ucraina moderna possiede un carattere infantile e aggressivo, e nella cornice che essa forma la società ucraina perde irreversibilmente la capacità di analizzare lucidamente la situazione. Il problema consiste in questo: per quanto grande possa essere la forza dell’identità virtuale dell’ucrainità e dei mass media che la servono, le vittime della guerra civile e l’incalzante catastrofe economica aumentano ogni giorno e sono reali.
Per altro, l’Occidente non è turbato dalla sorte dell’Ucraina: l’Europa la considera come un mercato di sbocco e gli USA come un nuovo fronte contro la Russia. A non capirlo è rimasta soltanto la società ucraina, la quale nel momento in cui ha preso l’identità negativa del mondo antirusso ha smesso di essere non solo un soggetto politico o economico, ma anche storico.
Dopo l’Ucraina: minacce per la Russia
Il destino storico dell’Ucraina è ormai scontato, e da tutte le parti sorge la domanda: la Russia reggerà l’agonia dell’Ucraina, che accompagnerà l’intensificarsi della pressione dell’Occidente globale?
La pericolosità dell’attivazione dei virus interni della mentalità rimane anche nella stessa Russia, perché la sfera della mentalità del mondo antirusso non è una categoria astratta, ma è qualcosa che costituisce un vero ambiente sociale (per altro elitario) e degli istituti impegnati a infiltrare le identità negative all’interno della comunità.
Il processo di degradazione della società continua, anche se in parte indebolito grazie al vaccino inoculato dagli eventi occorsi in Ucraina; la comprensione della realtà sociale e dei meccanismi del moderno assetto planetario tuttavia rimane bassa: l’immunità contro gli effetti negativi e manipolatori di certa informazione si trova, diremmo piuttosto, a un livello istintivo.
L’ideologia del predominio dell’Occidente, di per sé sbagliata, grezza e incivile continua ancora oggi a spaccare la parte attiva della società e a infiltrarsi nella sua testa ai livelli più disparati. Il pensiero critico della società, in particolare della cosiddetta classe creativa, resta bassa ed è quindi facile preda della manipolazione, come dimostra il tentativo di rivoluzione dei “nastri bianchi” del bienno 2011-12: oggi, le reti sociali illustrano nella maniera più oggettiva questa situazione.
Per contrastare l’identità negativa occorre iniziare a tradurre e a spiegare il linguaggio politico dell’Occidente, nel quale ogni cosa significa il suo opposto, non solo a livello di propaganda, ma anche di cognizione sociologica, filosofica e di economia politica del sistema (cosa che minaccia il potere delle élite liberiste). In caso contrario, il nuovo terribile colpo al mondo russo verrà inflitto anche questa volta non dall’esterno, ma dall’interno della stessa Russia.